Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Faustini Modesto *

FAUSTINI MODESTO
Brescia 1839 - Roma 1891
Frequentò l'Accademia milanese di Brera dal 1861 al 1864, allievo di G. Bertini. Ancora studente iniziava una intensa attività espositiva con paesaggi, temi di genere e storici (La congiura, premiato a Firenze nel 1868, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo), che si protrasse fino al 1889. Nel 1869 vinse la pensione del legato Brozzoni di Brescia per compiere il perfezionamento a Roma. Nella capitale, dove resterà fino alla morte, si avvicinò a N. Costa, fondamentale tramite con l'arte preraffaellita. Nel 1871 presentò a Parigi L’Ar-resto della Luisa Sanfelice, acquistato dai Savoia nel 1875, anno di un ulteriore successo ottenuto al concorso Principe Umberto con S. Francesco. Nel 1879 lavorò alla decorazione del Santuario delle Grazie nella sua città natale: fece uso di un linguaggio venato da modi puristi e preraffaelliti che contribuì alla diffusione del gusto neoquattrocentesco in area bresciana. Gli anni '80 furono assai fertili: decorò le sale del Circolo Artistico Internazionale di Roma (1887), dipinse la cappella spagnola dedicata a San Giuseppe nel Santuario di Loreto (1885-1890) e infine, a Buenos Aires, realizzò gli affreschi della cappella Pacheco (cartoni, 1890, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo). Nella sua ricca produzione è sempre percepibile la matrice accademica: nei cicli religiosi, la cifra stilistica è data dal recupero dei modelli del Quattrocento, mentre nella pittura di genere dal sommarsi di suggestioni eclettiche. Ricordi della tradizione rinasci-mentale si ritrovano anche nella ritrattistica (Conte Leopardo Martinengo, Il Cardinale, entrambi nella Pinacoteca Tosio Martinengo). Lasciò un cospicuo corpus di opere alla sua città natale.
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