Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Tominz Alfredo *

TOMINZ ALFREDO
Trieste 1854 - 1936
Iniziò la sua formazione col padre Augusto; la precoce predilezione per i soggetti riguardanti cavalli lo spinse a frequentare, a Monaco di Baviera (1870 ca.), la scuola di F. e E. Adam, specialisti nel genere. Le sue prime opere (Amazzone, 1876, esposto a Trieste nel 1877) rivelano un gusto tardo romantico per la ricchezza e l’eleganza dei costumi. Raggiunta una certa notorietà, abbandonò il fare accademico per una pennellata più sciolta in composizioni dinamiche, ispirate agli studi fotografici di E. Muybridge sul movimento degli animali (Corsa di bighe, 1907; Cavalli al pascolo, Trieste, Museo Revoltella; Biga romana, coll. privata). Espose poco e soprattutto a Trieste (1880, Triga romana; 1890, Mercato di cavalli; 1903, Ronzino istriano), ma anche a Torino (1880, Corse romane), Gorizia (1887, La fiera dei cavalli) e Capodistria (1910, Paesaggio). Nel 1883 subentrò al padre nella carica di conservatore del Museo Revoltella, incarico che mantenne fino al 1926. Si dedicò pure al ritratto (Giovanni Scaramangà d'Altomonte, Trieste, Camera di Commercio) e fu abile cartellonista per la Società Triestina del Trotto.
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