Di Giovanni Luigi *

DI GIOVANNI LUIGI
Palermo 1856 - 1938
Ricevette la sua educazione artistica dal padre Giuseppe, con il quale collaborò a numerose imprese decorative in vari palazzi palermitani. Nel 1873 si trasferì a Napoli, dove rimase fino al 1882, avviato da D. Morelli sia alle copie sia alla pittura di storia a pastello e ad acquerello. Alla Promotrice Salvator Rosa espose più volte fra il 1875 e il 1883 (1879, Nerina, Fra un canto e l'altro, Déshabillé; 1880, EI estrebillo favorido; 1883, Giovedì santo) e nel 1877 inviò all’Esposizione Nazionale Non l'avessi mai letto! Terme stabiane di Pompei. Nel 1880 partecipò all’Esposizione Nazionale di Torino con La cappella di Sant'Andrea nella chiesa di San Paolo a Napoli. Rientrato a Palermo, ottenne una discreta affermazione presso la committenza aristocratica e borghese, soprattutto con i suoi luminosi pastelli. Del 1884 è l’opera di tema storico più impegnativa: Il rinvenimento del cadavere di Pietro Micca (Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Fu presente con quadri di genere e con vedute alle Esposizioni di Venezia (1887, Preparativi carnevaleschi) e di Palermo (1891-1892, Piazza duomo a Messina), soggetti che insieme ai ritratti compongono la sua vastissima produzione (L'ambulatorio, 1897; Pescatori di Sferracavallo, Primavera, Donna con ventaglio, Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna; Gli emigranti, Palermo, coll. Banca d'Italia). Con R. Lentini e E. De Maria Bergler collaborò fra il 1899 e il 1900 alla decorazione liberty del teatro Mas-simo. Dal 1886 ebbe la cattedra di disegno presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e dal 1926 quella di pittura.
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