Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Abate Alessandro*

ABATE ALESSANDRO
Catania 1867 - 1953
Allievo di A. Gandolfo, esordì nel 1890 a Catania con un dipinto di tema sociale, I cantastorie (Catania, castello Ursino). Nel 1891 seguì il corso di pittura di storia di V. Marinelli all'Accademia di Napoli; dal 1893 proseguì gli studi a Roma dove nel 1894 espose Dolore e miseria (Catania, castello Ursino). Negli anni seguenti si dedicò anche al ritratto e alla pittura di genere ( I senza tetto, esposto nel 1897; Autoritratto, Porta dell'Ara Coeli in Roma, Odalisca, esposti nel 1900; Alleluja e Eppur si muove, esposti nel 1901). Tornato a Catania, nel 1907 presentò all'Esposizione Nazionale Agricola 22 dipinti e partecipò alla decorazione del padiglione espositivo in forme che, pur non allontanandosi dalla tradizione del Realismo meridionale, si aprivano a temi simbolisti e ornati liberty. Forme che si ritrovano anche nelle decorazioni del teatro Minimo, della Casa Zappalà Asmundo (1910), del Palazzo Ferrarotto e del Palazzo Monaco (1919 ca.). Fra i paesaggi di questi anni va ricordato Impressioni etnee (1932, Roma, Palazzo del Quirinale), e fra i ritratti quelli di Antonino di Sangiuliano (1911) e del Cardinale Francica Nava (1928, Catania, Seminario), e l’ultimo Autoritratto (1949, Firenze, Uffizi).
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