Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Appiani Andrea Junior*

APPIANI ANDREA junior
Milano 1817 - 1865
Nipote del più celebre omonimo, dopo aver frequentato a Roma, dal 1833 al 1837, i corsi di T. Minardi all'Accademia di San Luca, al rientro a Milano si avvicinò a F. Hayez, già amico di famiglia. Vincitore nel 1836 del concorso Accademico di Disegno con La morte di Corradino sulla piazza del mercato di Napoli, due anni più tardi riconfermava il suo successo con II ritrovamento di Mose bambino nel concorso di Pittura. A questi esordi seguirono commissioni di prestigio: Ruth e Booz nel 1840, per la Galleria del Belvedere di Ferdinando I a Vienna e il Ritratto dell'imperatore Ferdinando I, nel1841, per la Biblioteca Braidense. Fu presente inoltre quasi annualmente alle esposizioni di Brera, con ritratti e soggetti storici nei quali si mantenne legato all’impianto purista: Labano e Rebecca (eseguito per il cavaliere A. Uboldo), il Leonardo che ritrae Monna Lisa (1844), La fuga di Bianca Cappello (eseguito per il conte Brozzoni, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo), Venezia che spera (1861). Espose anche a Torino, alla mostra del Valentino del 1844 e a Parigi nel 1850. Dedicatosi anche al ritratto, lasciò tra gli altri quello di Luigi Abbondio Ferrario (1860, Milano, Quadreria dell’Ospedale Maggiore) e quello di Luigi Porro Lambertenghi (1840 ca., Milano, Galleria d'Arte Moderna). Lavorò anche come frescante e realizzò, insieme a G. Consonni, quattro medaglioni nella Parrocchiale di Bolbeno (Trento).
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