Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Bagnasco Giuseppe*

BAGNASCO GIUSEPPE
Palermo 1807 - 1882
Avviato all’arte dal padre scultore, frequentò la bottega di G. Patania che lo indirizzò verso modi neoclassici. Continuò gli studi all’Accademia del Nudo con G. Velasco, V. Riolo e V. Villareale. Da Riolo apprese la tecnica dei ‘trasparenti’ per le macchine di fuochi artificiali, ed eseguì quelli per la festa di Santa Rosalia del 1835, del 1836 e dal 1839 al 1852. Sempre a Palermo dipinse i sipari del teatro Carolino (1843), del teatro di Santa Cecilia (1855) e del teatro Garibaldi (1863); si dedicò poi alla decorazione, a tempera e a fresco, dipingendo soggetti mitologici all'interno dei palazzi nobiliari. Dell’importante attività di ritrattista si ricordano, tra gli altri, i ritratti di Salvatore Vigo, di Antonio Scaduti e un Autoritratto (Palermo, Biblioteca Comunale), nei quali seguì le orme di Patania ricorrendo a un cromatismo sobrio e alla costruzione neoclassica della figura. Più accademici sono i dipinti di soggetto religioso, quali L'ultima Cena e L'incontro di Melchisedec e Abramo (Palermo, chiesa del Giusino).
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