Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Barba Luigi*

BARBA LUIGI
Palermo 1828 - 1902
Avviatosi allo studio dell’architettura, seguì poi l’esempio dello zio paterno, il pittore G. Patricolo; allievo di G. Patania, dal maestro recepì, oltre ai principi neoclassici, anche elementi innovatori di stampo romantico. Approfondì gli studi a Roma, sotto la guida di G. B. Canevari e di F. Coghetti, e soggiornò a Firenze dove ebbe contatti con i Macchiaioli. Esordì con un dipinto di soggetto storico, La famiglia di Matteo Palizzi, premiato nel 1856 alla Promotrice di Palermo. Partecipò alle esposizioni con opere ispirate a temi del Ro-manticismo storico: nel 1861 a Firenze (Odalisca, ricordata anche come Pasqua nell'harem, Stella Mattutina e un dipinto storico); a Palermo nel 1863 e nel 1868 (Ruggero di Lauria, Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna), nel 1875 e nel 1891 (Cappella Palatina); a Napoli nel 1877; a Torino nel 1880 (Dopo una sconfitta - 13 marzo 1849) e nel 1884. Tra le sue opere più significative va ricordata La disfatta di Novara, donata al Palazzo Municipale di Palermo (trafugata nel 1976 dalla Galleria Civica d'Arte Moderna di Palermo).

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