Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Bassi Giambattista *

BASSI GIAMBATTISTA
Massa Lombarda (Ravenna) 1784 - Roma 1852
Si formò all'Accademia di Belle Arti di Bologna dove nel 1810 si aggiudicò il pensionato romano per la sezione di architettura. A Roma conobbe il paesaggista G. Monti, nipote del poeta Vincenzo, P. Giordani (che gli ottenne la commissione di due paesaggi dal re di Napoli), G. Perticari e A. Canova; strinse anche amicizia con B. Thorvaldsen. Il vivo clima culturale dell’Accademia di Palazzo Venezia e gli insegnamenti di P. Palagi lo spinsero a lasciare il paesaggismo arcadico- letterario di matrice settecentesca per sperimentare il vero naturale. Nel Poema del giorno (1819), composto da tre tavole rappresentanti II Mattino, Il Tempio di Diana sul lago di Albano e II Mezzodì-La grotta di Posillipo, Il Tramonto-Gli Orti Farnesiani, colse con vena lirica di vibrazioni chiaroscurali i cicli quotidiani della natura. Questa formula riscosse grande successo soprattutto presso un pubblico di colti stranieri, tanto che il pittore replicò spesso gli stessi soggetti. Dei tre quadri citati, per esempio, il primo fu acquistato dal conte Esterhazy e il secondo, ripetuto in almeno sei versioni, andò al principe Enrico di Russia. Nel 1820 Lady Bentinck acquistò La caduta dell'acqua presso Terni; in terra inglese andò anche Il sepolcro dei Plauzi (1823) e La Grotta delle Sirene a Tivoli (1827, replicato tre volte). Entrato fin dalla fondazione nella Società degli Amatori e Cultori, vi espose, tra il 1831 e il 1839, le sue vedute di paese. Dagli anni '40, malgrado le ristrettezze economiche dovute al calo di interesse per la sua opera, continuò a dipingere: del 1849 è la serie di dipinti con edifici distrutti al tempo della Repubblica Romana (Ponte Milvio nel 1849 e Fabbrica al Gianicolo distrutta nel 1849, Roma, Museo di Palazzo Braschi; Ponte Milvio nel 1849 e Casino dei Quattro Venti nel 1849, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica).
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