Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Catel Franz Ludwig *

CATEL FRANZ LUDWIG
Berlino 1778 - Roma 1856
Avviato all'arte dall'incisore D. Chodwiecki, frequentò I’Accademia di Berlino (1797) e di Parigi (1797-1800). Nel 1799 esordì con le illustrazioni dell’Hermann und Dorothea di W. Goethe, scenette in costume medievale di gusto troubadour, stile che adottò anche in altri disegni da riproduzione. Nel 1807, a Parigi, frequentò i fratelli Olivier, W. Schlegel, il poeta danese A. D. Oehlenschlaeger e il cugino C. L. Catel, noto musicista. Quando, nel 1811, si stabilì a Roma, entrò in contatto con i Nazareni partecipando, nel 1812, alla decorazione di Casa Bartholdy. Abbracciato il Cattolicesimo, nel 1814 sposò M. Prunetti e dalla casa romana, aperta ad artisti, letterati e amatori d'arte, si spostò per compiere frequenti viaggi in Italia da cui trasse gli spunti che poi rielaborava in studio. Famoso il tour del 1824 nel meridione, in compagnia di C. Begas e F. Schinkel che ritrasse sullo sfondo di Napoli (Berlino, Nationalgalerie). Catel dovette la notorietà e una florida posizione economica ai suoi paesaggi animati da figure in cui il gusto per l'aneddotico era sostenuto dallo studio dal vero e da una diffusa luminosità: caratteristiche presenti anche nei “paesaggi istoriati” (Morte del Tasso, 1834, Napoli, Palazzo Reale). Nei ritratti applicò schemi mutuati dai Nazareni, come nella Vittoria Caldoni, opera conservata nella raccolta del Pio Istituto Catel di Roma.
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