Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Mancinelli Giuseppe *

MANCINELLI GIUSEPPE
Napoli 1813 - Palazzolo di Castrocielo (Frosinone) 1875
Formatosi all’Accademia di Napoli sotto la guida di C. Angelini, dal 1835 si perfezionò a Roma con lo studio di Raffaello e del Classicismo secentesco. L’esito del soggiorno, che si protrarrà per un decennio, è visibile nei saggi inviati alle mostre borboniche di quegli anni (1839, Ajace si impadronisce di Cassandra, La contesa dei pastori Tirsi e Condotte), primi soggetti letterari di vena romantica a entrare nel panorama figurativo partenopeo. Con opere come Tasso alla Corte di Ferrara (presentato nel 1841, Napoli, Museo di Capodimonte), l’artista si affermò tra i più accreditati pittori di storia, partecipando al rinnovamento artistico anche con la sua attività presso l'ateneo napoletano (dal 1851). Di committenza borbonica sono San Francesco di Paola ricevuto da re Ferrante (1848, Napoli, Museo di Capodimonte), il sipario del teatro San Carlo con Omero e le Muse tra i poeti (1855) e la ammirata Madonna degli angeli (1857, Napoli, Museo di Capodimonte). Dopo il 1860, con il progressivo declinare della sua fortuna, si dedicò essenzialmente alla pittura devozionale.
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