Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Marinoni Antonio *

MARINONI ANTONIO
Bassano (Vicenza) 1796 - 1871
La sua inclinazione al disegno destò l'interesse del conte G. B. Roberti, che lo aiutò a proseguire gli studi a Roma, dove giunse nel 1822. Qui frequentò A. Canova e completò la sua formazione prima a contatto con i pittori olandesi, in particolare con M. Verstappen, e poi con i pittori della Scuola di Posillipo conosciuti durante un viaggio a Napoli. In questo periodo dipinse paesaggi di ispirazione classicista, influenzati dalla conoscenza dei pittori romani del Settecento, accurati nella resa cromatica e nell'impianto scenografico. Viaggiò molto nell'Italia meridionale e particolarmente in Sicilia, dove si recò dal 1829 al 1831. Nel 1834 figurava tra i soci della Società romana degli Amatori e Cultori, dove espose nello stesso anno Veduta del Lago di Nemi e Paese nelle vicinanze di Girgenti. Nel 1843 visitò la Francia e l'Inghilterra e dal 1846 al 1849 visse a Venezia, dove nel 1847 partecipò all'Esposizione accademica con alcuni paesaggi. Dal 1853, costretto da una malattia alle mani ad abbandonare la pittura, rientrò nella cittadina natale, dove si prodigò per la creazione del Museo Civico.
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