Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Mussini Augusto *

MUSSINI AUGUSTO
Reggio nell'Emilia 1870 - Roma 1918
Si formò presso la R. Scuola di Disegno di Reggio, in stretto contatto con il Realismo sociale dell’amico C. Manicardi e con i sostenitori del Partito Socialista emiliano. In questo clima si inserì la fondazione della “cooperativa di pittori” (Gruppo di componenti della Cooperativa Pittori, 1890, Reggio nell'Emilia, Musei Civici) e l'adesione alle tematiche sociali, svolte su una gamma di toni bruni (Ritratto della madre malata, Reggio nell'Emilia, Musei Civici), solo stemperati dall'insorgere delle prime movenze simboliste. Nel 1892 frequentò la Scuola del Nudo di Roma e poi quella di Firenze. Tornato nel 1896 a Reggio, inviò un Autoritratto alla Mostra di Torino nel 1898 e partecipò alle biennali di Venezia del 1901, 1903 e 1905. L'irrequietezza che segnò le successive vicende della sua vita lo spinse a trovare rifugio, come terziario francescano con il nome di fra Paolo, nel convento dei Cappuccini di Ascoli Piceno: nella decorazione della chiesa (Storie di San Serafino) sono presenti le suggestioni simboliste e la forma divisionista, evidenti anche in altre opere dello stesso periodo (Maddalena, 1907, Ascoli Piceno, Pinacoteca; Autoritratto in abito da cappuccino, Reggio nell’Emilia, Musei Civici). Nel 1906 dipinse anche una Trinità per la chiesa dei Cappuccini di Iesi (Ancona). Dopo un breve soggiorno in Argentina (1813-1814), si ritirò nell'eremo di Camaldoli (San Romualdo) e poi a Roma (Autoritratto, 1915, Ascoli Piceno, Pinacoteca).
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