Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Pesenti Domenico *

PESENTI DOMENICO
Medole (Mantova) 1843 - Mantova 1918
La precoce disposizione indusse la famiglia ad avviare il giovane agli studi artistici, prima a Brescia presso la Scuola Moretto e dal 1862 a Milano presso l’Accademia di Brera, dove fu allievo di C. Boito, C. Bertacchi e C. Ferrano. Intrapreso l’indirizzo della pittura prospettica, nel 1864 presentò alla Mostra milanese l’acquerello Veduta della Chiesa di San Celso e del prossimo santuario di Santa Maria (Brescia, Galleria Civica d'Arte Moderna). L'appoggio di Ferrario, di cui fu anche assistente, e quello di E. Pagliano gli consentirono di trasferirsi a Milano a partire dal 1870. Ormai affermato (Camera da letto nel Palazzo reale di Milano, 1869, Milano, Pinacoteca di Brera), con l'aiuto di G. Mylius poté viaggiare per trarre ispirazione da vedute e monumenti italiani, eseguendo opere che presentò alle mostre milanesi (1877, Porta della sala del collegio nel Palazzo ducale di Venezia) e a quelle fiorentine e torinesi. Dal 1877 si stabilì per un ventennio a Firenze, dove aprì lo studio sul Lungarno ed entrò in contatto con la galleria Pisani (Ingresso delle cappelle medicee, esposto a Firenze nel 1889; Coro della chiesa di Santa Maria Novella in Firenze, esposto a Roma nel 1893). Alla produzione successiva, in parte realizzata dopo il trasferimento a Mantova nel 1897, appartengono numerosi ritratti, dipinti di genere con scorci rustici e paesaggi mantovani, nei quali emergono rinnovate ricerche tematiche e formali.
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