Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Petiti Filiberto *

PETITI FILIBERTO
Torino 1845 - Roma 1924
Affiancò gli studi artistici a un impiego amministrativo statale, che abbandonò definitivamente soltanto nel 1880. L’interesse per l’opera di A. Beccaria, V. Avondo e C. Piacenza lo indirizzò alla pittura di paesaggio, secondo modi di derivazione barbizonnière. Dal 1867 al 1874 soggiornò a Firenze, continuando a esporre alle mostre locali (1873, Sorrisi d'Autunno, Rive di un torrente, Il renaiolo; 1874, La quiete), anche dopo il definitivo trasferimento a Roma. Fra il 1875 e il 1920 espose con assiduità alle mostre della Società degli Amatori e Cultori (1875, Novembre nei dintorni di Roma, Il ritorno dalla pesca; 1879, Un mattino a caccia; 1885, Sulla riviera, Scogliera presso Levanto, Casolare presso Torino; 1887, A caccia, Libeccio, La piazza di Rocca di Papa). Dal 1878 entrò a far parte dell’Associazione degli Acquarellisti e dai primi anni del secolo di quella dei “XXV della Campagna Romana”. I paesaggi della campagna romana furono il tema costante della sua opera: li realizzava con attenta percezione dei valori della luce e delle suggestioni del motivo (Reminiscenze della campagna romana, esposto a Firenze nel 1879, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna; Quiete minacciata, 1881, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). La sua presenza fu assidua anche alle mostre milanesi e veneziane; all’Esposizione di Parigi del 1900 fu premiato per Maccarese.
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