Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Postiglione Raffaele *

POSTIGLIONE RAFFAELE
Napoli 1818 - 1897
Di modeste origini, venne accolto insieme al fratello Luigi nel Real Albergo dei Poveri di Napoli e in seguito, grazie alla protezione del marchese N. Santangelo, frequentò l'Accademia di Belle Arti come allievo di C. Angelini. Esordì nel 1837 alla Mostra Borbonica con alcuni saggi scolastici di tema storico e religioso. Nel 1841 vinse il pensionato artistico a Roma, che terminò nel 1848, maturando una tecnica di estrema diligenza disegnativa e di sobrio cromatismo, derivata dallo studio di Raffaello e di N. Poussin. A un elegante classicismo, dagli ampi volumi, sono improntate le prove degli anni di pensionato, fra le quali S. Pietro che battezza il centurione (1841, conservato insieme a S. Paolo converte Lidia presso il Palazzo della Prefettura di Napoli), Abramo che discaccia Agar e Ismaele (1845, Caserta, Palazzo Reale), Cristo e la Maddalena (1848, Napoli, Galleria dell'Accademia). Assiduo alle mostre borboniche, nel 1851 vi inviò La Santa Famiglia a mensa (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, in deposito alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno) e nel 1859 La SS. Vergine col Bambino e Incontro di Giacobbe e Esaù, opere che lo consacrarono «massimo seguace di Raffaello». Fu presente anche alle promotrici partenopee (1862, Madonna col Bambino, La morte di Lucrezia, già apparso a Firenze nel 1861; 1881, Bruto Giunio giura di vendicare la mone di Lucrezia, Il più saggio dei consigli all'uomo giusto). Nel 1851 era già professore onorario all'Accademia di Napoli e dal 1861 vi tenne per un trentennio la cattedra di disegno di figura.
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