Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Preti Cletofonte *

PRETI CLETOFONTE
Gattatico (Reggio nell'Emilia) 1842 - Parma 1880
Giovanissimo, entrò all’Accademia di Belle Arti di Parma, dove dal 1854 studiò sotto la guida di F. Scaramuzza, ottenendo menzioni scolastiche nel 1858 e nel 1860. La sua prima produzione, con solitarie figure femminili ambientate in interni borghesi, condotte secondo modelli cinque-secenteschi, ha riferimenti con l'ambiente lombardo, forse mediato dai concittadini G. Gaibazzi, I. Affanni, G. Scherer (La lattante, esposto alla Società d'Incoraggiamento di Parma nel 1865 e premiato alla Mostra Nazionale nel 1870; La Toilette, 1866, entrambi a Parma, Galleria Nazionale). Dopo un soggiorno di studio a Venezia e a Napoli, rientrato a Parma presentò all’Esposizione cittadina del 1868 La pappa, opera prossima al genere di G. Chierici. L’avvicinamento a V. Cabianca, residente in città fino al 1869 (La ciociara, Parma, Istituto d'Arte Toschi), e l’interesse per la poetica intimista di S. Lega, presente all’Esposizione parmigiana del 1870 con ben otto opere, furono decisivi per il maturare di una nuova grammatica figurativa e per la scelta di sintetiche scansioni di luce e colore (La culla, 1874, Parma, Istituto d’Arte Toschi; Goldoni giovinetto legge la sua prima commedia alla governante, esposto a Firenze nel 1874, e Autoritratto, entrambi a Parma, Galleria Nazionale).
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