Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Urbani Marino*

URBANI MARINO
Venezia 1764 - Padova 1853
Accanto al padre Andrea, pittore ed architetto veneziano, si formò come decoratore, quadraturista e scenografo, coltivando sia la tecnica della tempera sia quella dell'affresco. Oltre alla lezione paterna sentì l’influsso del Vedutismo di Canaletto e fu autore anche di quadri da cavalletto e di opere grafiche. Dal 1780, al seguito del padre, operò in Friuli, dove poté confrontarsi con il lavoro di altri frescanti come G. Morelli, F. Chiarottini, P. A. Novelli. Nel 1794 lavorò per il teatro Obizzi a Padova e nel 1800 eseguì nella stessa città decorazioni per la chiesa di Santa Giustina. Nel 1801 tornò in Friuli e decorò a Udine il palazzo Fistulario-Plateo-de Portis e in seguito palazzo Caiselli, dove compose paesaggi con rovine classiche e, sulla volta del salone, Il carro di Apollo. Nel decennio successivo realizzò una serie di Vedute di Padova e lavorò come decoratore fra l'altro nella villa del Catajo presso Padova (1821-1825).

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