Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Del Frate Domenico*

DEL FRATE DOMENICO
Lucca 1765 - Roma 1821
Si formò sotto la guida del padre e poi all’Accademia del Disegno di Firenze. Trasferitosi a Roma, frequentò i conterranei S. e A. Tofanelli e B. Nocchi con cui collaborò dal 1787 al 1794 (nel 1788 ca., anche nei Palazzi Apostolici). Inseritosi nell’ambiente di A. Kauffmann e di A. Canova, si conquistò una solida fama come disegnatore e incisore. Per don Giovanni Torlonia eseguì affreschi nella villa (1804 ca.) e nel palazzo cittadino (Nozze di Ercole con Ebe, 1813-1814, galleria dell’Ercole e Lica) perduti in interventi successivi. Dal 1804 al 1806 fu in Polonia, ospite del conte Tarnowski, per il quale installò il Perseo di Canova, dipinse con verità e senza enfasi alcuni ritratti di famiglia, e realizzò le grandi allegorie La Polonia in lacrime e le due Gloria dei Tarnowski (1807). Dopo la Restaurazione riprese l'attività di decoratore nei Palazzi Apostolici (sala degli Indirizzi e sala Alessandrina) e nel Palazzo Ducale di Lucca (1818-1819, con soggetti mitologici e allegorici). Nel 1820 ottenne la cattedra di disegno pittorico all’Accademia di San Luca e fu chiamato ad affiancare i Nazareni nella decorazione della sala di Ariosto al Casino Massimo: l’incarico, ottenuto per le sue note capacità nel disegno e per il suo linguaggio composto, non fu portato a termine per la morte dell’artista.
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