Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Forte Gaetano *

FORTE GAETANO
Salerno 1790 - Napoli 1871
Giunto a Napoli nel 1806, si iscrisse all'Accademia dove seguì i corsi di architettura e prospettiva dello scenografo D. Chelli. Avvicinatosi a J. B. Wicar, si specializzò nella ritrattistica (Autoritratto, Napoli, Museo di San Martino), fornendo prove di compiuta maturità negli anni fra il 1809 e il 1828, quando tornò a risiedere a Salerno, aprendovi una scuola privata (Ritratto di D. Chelli, 1813 ca., Napoli, Museo di San Martino; La famiglia del pittore, 1816, Napoli, Galleria dell'Accademia di Belle Arti; Ritratto del Canonico Giordano, 1827 ca., Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Trasferitosi di nuovo a Napoli, dove nel 1840 fu nominato professore onorario all’Accademia, partecipò alle biennali borboniche dal 1833 al 1848 (fra gli altri, Giove e Callisto, Ritratto virile, Cacciagione con uccellame e accessori). Spaziò dal paesaggio ai soggetti storici, alla natura morta, mantenendo i risultati più alti nella ritrattistica, in cui seppe stemperare l’ufficialità degli esempi filtrati da Wicar con una personale impronta realista (Ritratto di Lucio Caracciolo duca di Roccaromana, esposto a Napoli nel 1835 e nel 1877, Napoli, Museo di San Martino). Fu attivo anche come architetto.
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