Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Agazzi Ermenegildo *

AGAZZI ERMENEGILDO
Mapello (Bergamo) 1866 - Bergamo 1945
Fino a diciotto anni gli fu maestro il fratello Rinaldo; dal 1885 seguì i corsi di C. Tallone all'Accademia Carrara. Nel 1886 esordiva con un Ritratto della zia. Le prime opere significative, della fine degli anni '80, per lo più paesaggi di Bergamo Alta, sono segnate da una ricerca autonoma di moduli veristi. Nelle opere tra il 1889 e il 1891 (Gelosia, La Lanterna) è avvertibile l'influenza della pittura napoletana, soprattutto di A. Mancini, mediata probabilmente dal fratello Rinaldo. Successivamente i toni veristi vengono stemperati da un’espressività lirico-sentimentale e predomina un colorismo vivace. Dal 1889 cominciò a esporre a Milano. Già dal 1890, quando espose Le mie anitre al Circolo Artistico di Bergamo, si trovò sempre più isolato nel-l'ambiente artistico bergamasco proprio per il suo tentativo di superare il convenzionalismo verista e il sentimentalismo romantico. Su consiglio dello stesso Tallone si trasferì a Milano, dove entrò in contatto con i pittori paesisti seguendone le sperimentazioni e aderendo per breve tempo al Divisionismo. Mantenne comunque un proprio stile spontaneo e immediato, fondato sul valore materico del colore, nella ricerca non della verosimiglianza plastica del soggetto, ma del suo effetto evocativo. Nella produzione degli anni seguenti compaiono paesaggi (Il villaggio, esposto a Milano nel1888), ritratti (Testa di vecchio, esposto a Milano nel 1889) e quadri di genere (Al bagno, esposto a Milano nel 1888; L'arrotino, esposto a Milano nel 1890; Le amiche in giardino, esposto a Milano nel 1892; Calzolaio, El hi ch'el mola?, esposto a Genova nel 1892; Vedova, esposto a Milano nel 1893). Nel 1894 partecipò ai premi Oggioni e Fumagalli con Pastorello e Nudo d'uomo. Nel 1898 divenne socio della Famiglia Artistica. Partecipò alle Triennali di Milano (1891,1894), alle Biennali di Venezia (1899, 1903, 1912, 1914) e nel 1900 vinse la medaglia d’oro al- l’Esposizione di Parigi con una Testa d'uomo (Milano, Galleria d'Arte Moderna). In occasione della personale del 1924, C. Carrà esprimeva sulle pagine dell’Ambrosiano un acuto apprezzamento per la natura in-novativa della sua opera. Nel 1931 Agazzi compì un viaggio in Francia ed eseguì una serie di dipinti in Bretagna (Saint Brevin). Nel 1938 il ministero dell'Educazione Nazionale gli assegnò la medaglia d'oro per il Ritratto Gattermayer (Bergamo, Accademia Carrara). Nel 1941 tenne l’ultima personale alla Permanente di Milano.
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