Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Buonamici Ferdinando *

BUONAMICI FERDINANDO
Firenze 1820 - 1892
Volontario della guerra del 1848, fu tra i primi frequentatori del Caffè Michelangiolo dove nel 1852 dipinse a fresco un “falso quadro” con I promessi sposi. Fin dal 1851 aveva partecipato, con temi manzoniani e quadri di genere, alle promotrici fiorentine e torinesi (Le gioie materne, 1863, già Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, perduto). Dalla campagna nel '59 riportò le impressioni documentate da dipinti quali la Caserma di Modena con i volontari della terza batteria toscana (esposto a Firenze nel 1862; prima versione a Firenze, coll. privata; replica a Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) o l'Autoritratto in divisa da volontario (1859, coll. privata); opere che testimoniano della precoce adesione del pittore ai modi della “macchia” simili, per ispirazione, a quelli coevi di G. Fattori. La sua opera più nota, la Veduta del colle di Fiesole (1868, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) è significativa dell’avvicinamento dell’artista, dalla metà degli anni '60 al gruppo dei pittori di Piagentina, soprattutto a S. Lega. Negli anni '70 divise per un certo tempo lo studio col Fattori, ma nelle opere di quegli anni (La nonna, esposto a Firenze nel 1872, Una scena domestica, esposto a Firenze nel 1873) appaiono soggetti di intimità domestica vicini a Lega e a O. Borrani (La lezione, 1875, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Dopo il 1876 abbandonò quasi del tutto la pittura e la sua presenza alle mostre si fece rara.
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