Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Calvi Ercole *

CALVI ERCOLE
Verona 1824 - 1900
Studiò con L. Macanzoni e all’ambiente accademico veronese restò legato sia per il successivo impegno didattico (dal 1859) sia per l’eredità assunta dal locale paesaggismo settecentesco. Dopo una breve attività di scenografo, esordì a Verona nel 1843, con le prime vedute segnate da un descrittivismo d'impronta realista. Rientrato in città dopo un soggiorno a Milano nel 1856, partecipò all’istituzione della Società di Belle Arti, presso la quale espose assiduamente fra il 1860 e la fine del secolo. Il suo stile andò maturando in una forma più svelta e vibrante di pennellate minute (Il Monte Rosa, 1886, Verona, Galleria d’Arte Moderna), volte agli effetti ambientali nei paesaggi del lago di Garda, delle Prealpi, della Riviera Ligure, o nelle vedute urbane ricche di atmosfera (Piazza delle Erbe, Verona, coll. Banca Popolare), nelle aggraziate scene popolari (Lavandaie, esposto nel 1880 a Verona, Verona, coll. Cassa di Risparmio). La sua fortuna andò scemando dopo il 1870, a causa della ripetitività dei soggetti e per il confronto con l’opera di artisti più innovativi.

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