Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Cochetti Luigi *

COCHETTI LUIGI
Roma 1802 - 1884
Abbandonò gli studi letterari per seguire i corsi dell'Accademia di San Luca e frequentare l'atelier di T. Minardi a cui si legò di amiciza personale, testimoniata dall’Autoritratto con Cochetti del Minardi e da alcuni schizzi per un Ritratto di Minardi di mano del Cochetti. Nel 1819 accompagnò il maestro a Perugia dove rimase per circa un anno. Nel 1821 si aggiudicò la pensione triennale al concorso dell’Anonimo con La continenza di Scipione (Roma, Accademia di San Luca) dove, pur affrontando il tema neoclassico imposto, rivelava l’influenza minardiana nella semplificazione formale e nell'armonia del colorito. Tra il 1823 e il 1824 lavorò a La Vergine appare a Stanislao Kotska per la chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, pure in collaborazione con il maestro, grazie al quale nel 1828 ottenne l’incarico per la decorazione del teatro di Fermo e del suo sipario, che ornò di soggetti allegorici e mitologici. Nella cittadina marchigiana tornerà per affrescare Palazzo Vitali, Palazzo Nannerini e alcune sale dell’Arcivescovado. Il suo stile, ormai codificato in forme puriste, trasse dai modelli raffaelleschi sia i criteri di simmetria sia la trasparenza cromatica, sia la tipologia dei personaggi. Per la romana Villa Torlonia disegnò i pavimenti della Camera Egizia ed eseguì una Venere alla Toletta (1839-1842). Tra il 1845 e il 1856, colpito da un esaurimento nervoso, abbandonò temporaneamente la pittura e si dedicò a studi medici, al restauro e al disegno; ma nel 1860 lo ritroviamo tra i frescanti delle Storie di Paolo per l’omonima basilica. Fra il 1869 e il 1870 realizzò l’Adorazione dell’a- gnello mistico per San Lorenzo fuori le Mura (perduta) e nel 1870 la Vergine, Angeli e Patriarchi in Santa Maria in Trastevere. Le ultime opere note si conservano nella chiesa di Sant’Andrea della Valle (1882-1884).
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