Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

D'Andrade Alfredo *

D’ANDRADE ALFREDO
Lisbona (Portogallo) 1839 - Genova 1915
Giunse a Genova nel 1854, inviatovi dalla famiglia per occuparsi di affari commerciali; dopo aver visitato l’Esposizione Universale di Parigi del 1855 (dove fu colpito dall’opera di A. Calame) e dopo aver compiuto un tour nel 1856 a Roma, Napoli e Firenze, decise di dedicarsi completamente all’arte, nonostante l’opposizione della famiglia. Nel 1857 si iscrisse all'Accademia Ligustica ai corsi di architettura e parallelamente si avvicinò alla Scuola Grigia e, tramite T. Luxoro, ai paesaggisti più aggiornati. Nel 1860 fu a Ginevra, dove frequentò lo studio di Calame e conobbe A. Fontanesi, ed esordì alla Promotrice di Genova. Nel 1861, nel Delfinato, conobbe F. Ravier, J. Dupré e E. Bertea; seguirono numerosi viaggi e incontri con artisti di cui sono da ricordare soprattutto quelli con E. Rayper, con i piemontesi C. Pittara e F. Pastoris. A questi contatti si aggiunse la conoscenza diretta dell’opera dei Macchiaioli presenti in Liguria già negli anni ’50 (nel 1863 dipingerà egli stesso al Gombo, presso Pisa). Abbandonata la maniera accademica di Calame e dopo aver aderito ai modi di Fontanesi, la sua pittura si inserì nelle ricerche più impegnate sul fronte del Realismo. Fra i numerosi dipinti di questi anni e le relative presenze alle esposizioni (Genova, Firenze, Milano, Torino, Universale di Parigi del 1867 e di Vienna del 1873, Nazionale di Parma del 1870), degno di nota è soprattutto il Motivo sulla Bormida (1865) della Galleria Civica d'Arte Moderna di Genova che, insieme alle collezioni municipali torinesi, vanta il maggior numero di suoi dipinti (Carcare, 1869). Partecipò al dibattito contro l’accademismo conservatore, anche a favore del rinnovamento delle arti applicate, in vista di un legame con la nascente produzione industriale. A partire dal 1870 si occupò sempre più di problemi di restauro e tutela dei monumenti, abbandonando progressivamente la pittura. Nel 1885 fu nominato regio delegato per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria.
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