Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Darif Giovanni *

DARIF GIOVANNI
Venezia 1801 - Milano 1870
Nato da una famiglia di origini friulane, frequentò l’ambiente artistico veneziano di F. Schiavoni, G. Servi e L. Lipparini, suoi coetanei. Nel 1825 eseguì, insieme a G. De Min, i ritratti a fresco dei pittori veneziani per la nuova sala dell’Accademia (ora dislocati nei depositi). Pur mantenendo i contatti con l’Accademia veneziana, di cui nel 1827 fu nominato socio, strinse rapporti più assidui con l'ambiente milanese, e in particolare con F. Hayez. Fu presente alle esposizioni braidensi, inizialmente solo con dipinti religiosi di impianto neoclassico (1824, San Giovanni Battista nel deserto; 1827, Sacra famiglia, Milano, Accademia di Brera; La Vergine con S. Sebastiano e S. Girolamo), affiancati poi da opere di soggetto storico e biblico dove emerge l'affinità stilistica con Hayez (Ratto delle spose veneziane eseguito dai corsari triestini, esposto a Brera nel 1829) e una generica adesione ai temi romantici nelle opere più tarde (Pieruccio colpito, esposto a Milano nel 1859; Episodio dell'assedio di Firenze, presentato alla Promotrice di Torino del 1861). Si con-solidò in questi stessi anni il suo legame con la committenza privata, e in particolare con quella di Udine, dove soggiornò a più riprese (Sacra famiglia, disegno, Udine, Museo Civico). Oltre all’intensa attività di ritrattista e miniaturista, per cui si conquistò un notevole consenso (Ritratto di Stefano Stampa, 1826, Milano, Casa Manzoni; Ritratto di Signora, Autoritratto, Milano, Civiche Raccolte d’Arte), si dedicò anche a quella decorativa, in forme neoclassiche di derivazione appianesca, come gli affreschi eseguiti nel 1863 nella cappella Passalacqua a Moltrasio (Como) e quelli allegorici nei saloni della villa adiacente.
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