Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

De Carolis Adolfo *

DE CAROLIS ADOLFO
Montefiore dell'Aso (Ascoli Piceno) 1874 - Roma 1928
Compiuti gli studi classici, dal 1888 seguì a Bologna i corsi dell’Accademia. Nel 1892 giunse a Roma per frequentare la Scuola di Decorazione pittorica del Museo Artistico Industriale. Fra il 1895 e il 1900 collaborò con A. Morani a numerose decorazioni di case romane. Entrò in contatto con l’ambiente simbolista di A. Conti, G. D’Annunzio, N. Costa e con gli artisti della Società “In Arte Libertas”, della quale divenne membro nel 1897. Si avvicinò ai Preraffaelliti con opere eseguite negli anni '90, attente alle forme toscane del Quattrocento, come nella Donna alla fontana (1898, esposta alla Biennale veneziana del 1899; coll. privata) o nella decorazione di Villa Costantini Brancadoro a San Benedetto del Tronto (1897-1904). Presente alle mostre romane, nel 1900 vinse il premio Alinari, a Firenze, con La Madonnina. Conobbe Pascoli e alimentò i rapporti con l’ambiente toscano, trasferendosi nel 1901 a Firenze, dove insegnò ornato all'Accademia. Da questi anni lavorò al recupero della tecnica xilografica nell'editoria: fu l'artista preferito da D'Annunzio e da Pascoli (illustrazioni per Francesca da Rimini, 1902; per Myricae e I Canti di Castelvecchio, 1903). Se nell'opera grafica sviluppò la ricerca nel senso lineare delle forme liberty, nella pittura comparvero tratti rinascimentali e michelangioleschi. Presente, spesso con tempere, alle biennali veneziane (1905, Le Castalidi, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna; 1907, I cavalli del Sole, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica), svolse contemporaneamente l’attività di decoratore realizzando, fra l'altro, gli affreschi del salone del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno (1907-1908), quelli del salone dei Quattromila nel Palazzo del Podestà di Bologna (1908-1928), e dell'Aula Magna dell'Università di Pisa (1916-1920, perduti). Nel 1922 rientrò a Roma, dove ottenne la cattedra di decorazione all’Accademia.
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