Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Franceschini Vincenzo *

FRANCESCHINI VINCENZO
Casandrino (Napoli) 1812 - 1884
Conseguita la laurea in giurisprudenza, nel 1837 fu allievo di A. Sminck van Pitloo e studiò poi figura con F. Marsigli presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Durante un viaggio in diverse città italiane e un soggiorno a Roma si dedicò alla pittura di paesaggio e, rientrato a Napoli, espose alle biennali borboniche del 1845 (Paesaggio di composizione, Studio d'alberi) e del 1848 (due Studi di cipressi e sassi e Campagna romana con ruderi di architettura). Influenzato inizialmente dallo stile di J. P. Hackert (Gli scavi di Pompei, 1839-1849, Napoli, Museo di San Martino; Paesaggio con ponte, 1851, Napoli, Museo di Capodimonte) in seguito, pur conservando una attenzione puntuale al vero, di cifra tardosettecentesca, si avvicinò alle istanze romantiche di G. Smargiassi nella resa analitica del particolare botanico (Paesaggio di Sorrento, Giulianova, Pinacoteca Bindi) e nel paesaggio di composizione (Leone di Bisanzio, guidato dalla maga Melissa, esposto a Napoli nel 1855). In diverse prove (Veduta di Nola, Napoli, Museo di Capodimonte) assunse modi vicini a quelli di T. Duclère. Nel 1865 fu nominato professore onorario dell'Accademia napoletana.
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