Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Gamba Enrico *

GAMBA ENRICO
Torino 1831 - 1883
Fratello di Francesco, studiò all’Accademia Albertina di Torino con M. Cusa, G. Marghinotti e, dal 1847, con C. Arienti; in seguito fu allievo del nazareno E. von Steinle a Francoforte (1850). Soggiornò nel Nordeuropa e compì viaggi di studio a Venezia e a Roma in compagnia del pittore inglese F. Leighton. Dopo l'esordio alla Promotrice torinese del 1852, si affermò nel 1856 con il grande dipinto I funerali di Tiziano (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), che gli valse anche la nomina a docente di figura all’Albertina. Nella cospicua produzione di soggetti storici si ispirò a momenti significativi della dinastia sabauda (Vittorio Emanuele II soccorre i danneggiati a Carmagnola, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), alla storia veneziana (Assassinio del frate Paolo Sarpi, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) o ad avvenimenti contemporanei (Il voto di annessione nell'Abruzzo, 1861, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Assiduo alle mostre fino al 1880, si presentò anche con paesaggi, ricordo di numerosi viaggi, alla Promotrice di Torino (1863, Via alla Carbonara-Foresta Nera; 1868, Maremma; 1873, Sul Tago-a Belem) e a Genova (1854, Il picco Castiglione- Isola di Capri; 1865, Un mattino sull'Alpi; 1877, Sul Bosforo). Nella tarda attività realizzò anche dipinti murali di soggetto sacro (nelle cattedrali di Alessandria, di Chieri e di Ciriè).

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