Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Gastaldi Andrea *

GASTALDI ANDREA
Torino 1826 - 1889
Fu introdotto nell’ambiente torinese dei maestri neoclassici dallo zio, G. Volpato, subendo in un primo momento l’influenza di G.B. Biscarra (Addio tra Gesù e Maria, 1847, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fra il 1850 e il 1851 compì un soggiorno di studio a Roma e a Firenze. Dal 1853 è documentato al Salon di Parigi (Il cader del sole; 1855, Il sogno di Parisina, Il prigioniero di Chillon, Oslo, Nasjonalgalleriet), città in cui risiedette per sette anni e dove assunse gli influssi del Romanticismo francese. Ai soggetti religiosi degli esordi preferì nel tempo i temi letterari e storici, spesso di ispirazione patriottica, nei quali poté esprimere la cultura maturata in Francia (Il primo moto del Vespro siciliano, 1852, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna; Pietro Micca, 1858; L'Innominato, 1860, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Frequentò con successo le esposizioni torinesi, le nazionali di Parma (1870, Iddio fatto uomo, Caino e suo figlio, Era preistorica), di Milano (1872, Saffo, Anima e materia), di Napoli (1877, Papa Bonifacio VIII) e le mostre internazionali. Nel 1860 ebbe la cattedra di pittura all’Accademia Albertina di Torino, dove rimase per circa trent’anni. All’insegnamento affiancò incarichi pubblici di rilievo nel campo della conservazione e della pro-mozione del patrimonio artistico piemontese.
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