Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Gemmi Giacomo*

GEMMI GIACOMO
Piacenza 1863 - Parma 1947
Allievo di N. Nani all’Accademia di Belle Arti di Verona, vi esordiva nel 1884 con due vedute prospettiche (La chiesa di S. Libera e La porta piccola del Duomo), un genere al quale sarebbe rimasto legato anche in seguito, unitamente al paesaggio e alle più rare scene di ambiente familiare. Nel 1886 si fece notare alla Mostra di Vienna con Arche scaligere e nello stesso anno ebbe inizio la consuetudine degli studi dal vero. Nel 1887 fu presente alla Mostra di Venezia con due quadri di genere e presso la Società d’Incoraggiamento di Parma espose anche diverse vedute, fra le quali figurava L'Adige a Verona (vinto dalla regina Margherita, che poi lo donerà alla Regia Galleria di Parma). Nel corso degli anni '90 realizzò alcune opere di soggetto sacro, anche con tecnica a fresco (chiesa di Sant’Antonio, Padova). Il ponte dell'Acqua morta a Verona fu apprezzato alle mostre di Torino del 1892 e lo stesso soggetto comparve alla Mostra parmense del 1900, dove fu acquistato dallo stato (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).

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