Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Guarlotti Giovanni *

GUARLOTTI GIOVANNI
Galliate (Novara) 1869 - Torino 1954
Studiò all'Accademia Albertina di Torino con P. C. Gilardi, A. Marchisio e D. Cosola. Espose prevalentemente a Torino, sia alla Promotrice (1894, Ritratto della madre) sia al Circolo degli Artisti (dal 1896) e partecipò alla Mostra d'Arte Sacra del 1898 con il quadro II martire del Golgota. Più rare le presenze alle mostre di Milano, Roma, e Monaco di Baviera. Insegnante di disegno nelle Scuole Professionali, si mantenne indipendente rispetto a ogni ambiente artistico e svincolato dal mercato. La sua pittura, dai toni sobri, è caratterizzata da una pennellata d'impressione, a tocchi. Dipinse paesaggi del Ticino a Galliate, delle Valli di Lanzo e di Susa, della Valle d'Aosta ed eseguì ritratti (Autoritratto, 1895) e figure (La Cieca, 1901, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), con particolare attenzione al mondo degli umili. Sensibile alla vita agreste, dedicò numerose opere alla rappresentazione delle mandrie e dei pascoli. La moglie, Serafina Rossi, sposata nel 1900, fu pittrice di paesaggi, che presentò alle tradizionali mostre torinesi (1896, Presso Cumiana; 1898, Strada in riviera; 1902, Valle diLanzo).
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