Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Lenzi Michele *

LENZI MICHELE
Bagnoli Irpino (Avellino) 1834 - 1886
Iscrittosi nel 1851 all'Accademia di Belle Arti di Napoli, seguì i corsi di G. Mancinelli e di A. Guerra. Presentò alcuni dipinti alle mostre borboniche (1851, 1855, 1859) e fra il 1862 e il 1871 espose con assiduità alla Promotrice Salvator Rosa. Condivise gli ideali liberali e patriottici con gli amici pittori A. Martelli e A. Cefaly e con quest’ultimo, dal 1861 al 1864, partecipò al progetto della Scuola d'Arte di Cortale. Nei suoi quadri, stilisticamente fedeli alla lezione palizziana, sono raffigurate scene d’interno con episodi tratti dalla vita quotidiana, derivanti dagli esempi di G. Toma e del lombardo G. Induno (I primi passi del fanciullo, esposto alla Promotrice di Napoli del 1867, documentato a Napoli, coll. della Provincia). Trattò anche soggetti garibaldini (Un garibaldino che ritorna in famiglia, esposto a Firenze nel 1861 insieme con Scuola di bimbe), oltre alla pittura di paesaggio con intenti di documentazione (Ricostruzione di un ospizio di ricovero sugli altipiani del monte Laceno, Avellino, Amministrazione Provinciale).
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