Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Lionne Enrico *

LIONNE ENRICO
Napoli 1865 - 1921
Apprese i primi rudimenti del disegno da E. Fiore e frequentò l'ambiente artistico napoletano di piazza Dante, dove erano soliti incontrarsi scrittori, giornalisti e critici, da V. Pica a M. Serao. Iniziò a lavorare come illustratore a II Caporal Terribile e dal 1885 al Corriere di Roma. Trasferitosi quell'anno nella capitale esordì nel 1895 alla Mostra degli Amatori e Cultori con due ritratti a olio (Arnaldo Vassallo detto 'Gondolin', Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nel 1899 espose alla Biennale di Venezia Campagna romana, ripresentato nel 1904 agli Amatori e Cultori con il titolo I grassi e i magri, esplicita denuncia sociale segnata da una cifra realistico-satirica che informava anche la sua produzione grafica. Accostatosi al Divisionismo, nel 1903 presentò alla Biennale di Venezia Linfa. Tra i più esperti e appassionati sperimentatori delle potenzialità luministiche della scomposizione del colore, usò questa tecnica per rappresentare la vita elegante dell’alta società (Al Caffè Concerto, 1905). I titoli evocativi dei suoi ritratti hanno accenti simbolisti: Violette (Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna) allude al nome della donna, al fiore che le è accanto e al colore, che costituisce la tonalità prevalente del quadro.
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