Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Matania Edoardo *

MATANIA EDOARDO
Napoli 1847- 1929
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1863 otteneva un premio scolastico. Nelle opere seguite all’esordio, avvenuto nel 1866 alla Promotrice Salvator Rosa (Una scena d'autunno), mostrava l’orientamento verso lo studio del vero e una pittura di genere talvolta animata da sentimentalismo patriottico (1871, Zingari; 1873, Studio dal vero e Nisida da Posillipo; 1875, La contribuzione e Un articolo interessante; 1897, Armi ed amori). La tensione a un naturalismo di più ampio respiro appare già nei paesaggi degli anni '80 (Marina, 1883, coll. privata), dove l'osservazione del dato ottico e naturale e l’uso plastico del colore evidenziano legami con G. De Nittis e con l’eredità della Scuola di Resina. Nel 1880 eseguì il Ritratto di Giuseppe Pignatelli (Napoli, Museo di Villa Pignatelli) e negli anni '90 quello di Alfonso Mele (coll. privata), proprietario degli omonimi Magazzini, per il quale lavorò come illustratore di manifesti e cataloghi dal 1891 al 1896. L’attività di illustratore fu vasta e prolungata: è autore di immagini famose, come l’acquerello Trattoria a Posillipo (1906), più volte riprodotto per pubblicazioni musicali. Nel 1890 fu nominato professore onorario dell’Accademia di Belle Arti e membro del comitato della Società Promotrice. Nel nuovo secolo si trasferì a Londra con il figlio Fortunino (Napoli 1881-1963): questi aveva esosordito alla Promotrice napoletana del 1896 con La piccola massaia. Disegnatore e illustratore, nel Novecento fu attivo per lo più a Londra, come collaboratore di The Sphere e di altri periodici europei. Predilesse soggetti d’ambiente e di costume neopompeiani su modello dell'inglese L. Alma Tadema.
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