Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Postiglione Salvatore *

POSTIGLIONE SALVATORE
Napoli 1861 - 1906
Fu avviato all'arte dal padre, Luigi, quindi s'iscrisse all'Accademia di Napoli, prima sotto la guida dello zio, Raffaele, e in seguito frequentandovi i corsi di D. Morelli, F. Palizzi, G. Toma e S. Lista. Esordì nel 1879 (Un costume orientale) alla Promotrice partenopea, dove fu presente fino al 1906; nel 1881 inviò La ri-membranza e Purgatorio-canto V e nel 1890 due ritratti ed Erodiade (Trieste, Museo Revoltella). Espose anche a Roma (1882, Episodio dell'Indipendenza italiana, 1883, Anche tu fosti sposa... Maria!, Arnaldo da Brescia), a Genova (1883, Un ritocco, Innanzi al feretro di Filippo I), a Venezia (1887, Pier Damiano e la contessa Adelaide di Torino, marchesa di Susa, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e a Firenze (1896-1897, Acquafrescaia di Napoli, Pellegrinaggio dopo la Pasqua, Udine, Museo Civico). Nella sua produzione compaiono ritratti e soggetti derivati dal Romanticismo storico morelliano, scene di folclore e decorazioni di gusto floreale. Negli ultimi anni accolse spunti sia della pittura sociale (Soliloquio, La culla del povero, esposti alle Promotrici di Napoli del 1894 e del 1904) sia delle correnti simboliste (Lungo la via, esposto a Roma nel 1895-1896). Trattò il pastello, l'acquerello e in particolare l’olio, con tocco sciolto e pastoso, capace di soffermarsi su minuzie descrittive come di divenire largo e veloce, rasentando il non finito.
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