Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Pucci Camillo*

PUCCI CAMILLO
Sarzana (La Spezia) 1802 - 1869
La sua formazione si compì fra Sarzana, Firenze (sotto la guida di P. Benvenuti) e Roma. A metà degli anni '30 iniziò a esporre a Genova, Roma e Torino opere religiose, come il Martirio di S. Eutichiano (per il Duomo di Sarzana), d'impostazione neoclassica, e dipinti storici di gusto romantico, come Andrea Doria riceve solennemente la bandiera della Repubblica dalle mani del Doge (Genova, Palazzo della Prefettura; bozzetto a Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Intrapreso un viaggio di studio in Italia, con un’importante tappa a Roma, si accostò ai Puristi. Fra il 1842 e il 1845 eseguì diverse opere per la committenza sabauda, spesso ispirate alla storia della dinastia, e mantenne anche in seguito stretti rapporti con Torino, come documenta la sua presenza alle mostre. Per la cittadina natale e la committenza della Lunigiana eseguì ritratti, quadri storico-letterari e opere religiose. Nel 1847 a Firenze, con F. Sturler e L. Mussini, fondò una scuola privata di pittura, improntata alle norme del Purismo. Nella seconda parte della sua vita si dedicò soprattutto all’attività di critico d’arte. Di temperamento polemico, fu noto per la radicale opposizione all'Accademismo.

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