Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Rehberg Friedrich*

REHBERG FRIEDRICH
Hannover (Germania) 1758 - Monaco (Germania) 1835
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Dresda, si formò sui capolavori della pittura italiana del Cinquecento nelle gallerie del principe elettore di Sassonia. Nel 1777 si trasferì a Roma, dove proseguì gli studi sotto la direzione di R. Mengs. Durante questo primo soggiorno romano frequentò l’ambiente dell’Accademia di Francia stringendo amicizia con J. L. David, nonostante i loro diversi ideali artistici. Fu di nuovo a Roma dal 1787 con l'incarico di docente responsabile dei borsisti dell'Accademia di Berlino. Raggiunse l'apice della sua arte negli anni '90, con opere come Belisario, Edipo ed Antigone, Giulio Sabino, Il fratricidio di Caino, che entrarono nella collezione del re di Prussia. Nel 1794 pubblicò le riproduzioni delle famose Attitudes di Lady E. Hamilton. Nel 1801 terminò La morte dei Niobidi (Monaco, Neue Pinakothek), dipinto per il principe Eugenio Napoleone: l’opera, criticata per il forte retaggio accademico, sancì il suo definitivo isolamento dall'ambiente artistico romano. Nel 1820 rientrò a Monaco.
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