Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Revelli Vincenzo Antonio *

REVELLI VINCENZO ANTONIO
Torino 1764 - 1835
Nipote di C. F. Beaumont, si formò presso l’Accademia Albertina di Torino, sotto la guida di L. Pécheux. Nel 1878 si trasferì per il perfezionamento a Roma e qui esordì come ritrattista. Rientrato in Piemonte, affiancò ai ritratti la pittura storica e di genere e la pittura decorativa, con composizioni ariose e vivaci, sostenute da grande abilità tecnica, che rimandano al modello di Beaumont. Durante l'occupazione francese adottò uno stile di chiara impronta neoclassica e prese parte alle esposizioni napoleoniche del 1805 (Il giudizio di Caifa, Olimpia abbandonata da Bireno), del 1811 e del 1812 (Ritratto di Carlo Allioni, Torino, dipartimento di biologia vegetale dell’università), del 1820 (Ritratto del conte Bogino). Tra il 1815 e il 1823 viaggiò in Europa, soggiornando a lungo a Parigi e a Londra. Sue opere di carattere religioso sono conservate nel Duomo di Oneglia (tra le altre Ultima cena, 1826).
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