Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Voogd Hendrik*

VOOGD HENDRIK
Amsterdam (Olanda) 1766 - Roma 1839
Nel 1788 giunse a Roma con una borsa di studio e prese a frequentare i paesaggisti tedeschi J. C. Reinhart e J. M. Rohden, con i quali percorreva la campagna laziale alla ricerca di temi e motivi. Suoi paesaggi figuravano, nei primi anni del secolo, sulle pareti del Caffè Greco, insieme a quelli di Reinhart e di J. A. Koch. Studiò le opere romane di C. Lorrain e N. Poussin che copiò per l’Accademia di Belle Arti di Amsterdam e che disegnò per le acqueforti realizzate da G. Volpato (Roma, Calcografia Nazionale). Per mantenersi diede per qualche tempo lezioni private e dal 1808 aprì una vera e propria scuola di pittura. Dopo la Restaurazione le sue fortune migliorarono grazie al fiorente collezionismo straniero; le sue opere, apprezzate per il cromatismo alla Lorrain, tanto da farlo indicare come il «Claude olandese», (Campagna romana, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo) assunsero col tempo una sensibilità realistica di tipo romantico.

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