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Caprile Vincenzo*

CAPRILE VINCENZO
Napoli 1856 – 1936
L’artista studiò paesaggio con G. Smargiassi e A. Carrillo all’Accademia napoletana, completando la propria formazione sotto la guida di D. Morelli. Fu poi vicino a F. Rossano e A. Campriani ma indirizzò la matrice verista dei suoi soggetti campestri e popolari verso un preziosismo cromatico e compositivo poco incline a un’autentica ricerca del vero. Assiduo alle mostre della Promotrice napoletana, vi esordì nel 1873 con A Posillipo, e vi tornò negli anni seguenti con Strada alle paludi (1874), Il crepuscolo d’autunno (1875), A Torre Annunziata e Ricordo di Torre del Greco (1876). Prese parte alle esposizioni nazionali di Napoli del 1877 (Le semprevive), di Torino del 1881 (La dote di Rita) e di Milano pure del 1881 (Chi mi ama mi segua). Il successo raggiunto, che sarà poi duraturo, segnò il passaggio a una pittura aneddotica resa con accurata definizione bozzettistica (L’acqua zurfegna, 1884, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). La sua vasta produzione, presente alle Biennali di Venezia e alle principali esposizioni internazionali, entrò da allora in importanti collezioni private italiane. Nel 1888 fu nominato professore onorario dell’Accademia napoletana. Negli anni ’90 trasse ispirazione anche da paesaggi veneziani (Canale del Sacramento, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) e da vedute della costiera amalfitana (Case di pescatori a Positano, Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna).

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