Coleman Enrico *

COLEMAN ENRICO (HENRY)
Roma 1846 - 1911
Dal padre Charles fu indirizzato alla pittura realista sui temi della campagna romana. La prima opera nota è del 1872 (Buoi che trascinano un blocco di marmo a Villa Medici, Liverpool, Walker Art Gallery) anche se a quella data doveva aver già preso a dipingere dal vero privilegiando gli aspetti più aspri e selvaggi dell'Agro laziale. Partecipò alle prime mostre dell'Associazione Artistica Internazionale, certamente a quella organizzata da N. Costa nel 1873 (Carica di bufali), attirandosi per il suo vigoroso realismo le critiche di M. Fortuny. Membro della Società degli Acquarellisti di Roma dal 1875, comparve alle esposizioni fino al 1907. Fu presente al Salon di Parigi nel 1879 e negli anni seguenti alle mostre di Torino (1880, Inondazione della Campagna romana), Milano (1881) e di Roma del 1883: qui espose fra l'altro quel Timor panico al quale Costa rimproverò l’allontanamento dai criteri del più puro Naturalismo. In realtà, con opere di sostanziale coerenza tematica e stilistica, l’artista si inserì nel variegato panorama artistico romano, partecipando alle diverse manifestazioni: dalle fiere dell'Associazione Artistica del 1882 (Maccarese) e del 1883 (tondo su pergamena con altri pittori, Roma, Museo del Folclore), alle mostre degli Amatori e Cultori (1877-1903), a quelle della Società “In Arte Libertas” (dal 1886), per comparire infine tra i soci fondatori del gruppo dei “XXV della Campagna Romana”(1904). Nel 1887 collaborò con altri artisti all'illustrazione dell'Isaotta Guttadauro di G. D'Annunzio. Esperto alpinista, appassionato di botanica, da quegli interessi trasse ulteriori motivi di ispirazione artistica (album Orchideomania Birmana,1890 ca., Roma, Gabinetto Nazionale delle Stampe). Fu tra gli assidui frequentatori del Caffè Greco, dove lasciò un pannello con una Veduta di Villa d'Este e dove conobbe l'americano R. Chandler che gli commissionò I centauri (1895, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). A fresco l’artista realizzò ventinove lunette con paesaggi nel villino Durante (1891) e firmò la decorazione della Villa Morani in via Sicilia (1902).
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