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Conconi Mauro *

CONCONI MAURO
Milano 1815 – 1860
Iscrittosi a Brera nel 1832 ebbe tra gli insegnanti L. Sabatelli e C. Bellosio, del quale fu uno degli allievi prediletti (a testimonianza di questo legame resta il tardo Ritratto del pittore Carlo Bellosio, 1851,Milano, Galleria d’Arte Moderna). Dopo gli studi seguì il maestro in Piemonte dove collaborò fino al 1842 alla decorazione a fresco delle ville reali di Pollenzo e Racconigi. Frattanto, con opere da cavalletto, otteneva diversi premi ai concorsi accademici (Venezia 1840, Bologna 1841) e alle mostre di Brera (1842, La condanna di Parisina; 1844, Rinaldo e Armida, Milano, Galleria d’Arte Moderna): produzione legata soprattutto a temi letterari e mitologici in sintonia con il gusto romantico del tempo o, come Una lagrima ai prodi d’Italia morti nel I848 e 1849, scaturiti dal patriottismo fervente che lo portò a declinare ogni commissione governativa e a rinunciare nel 1851 alla nomina a consigliere dellAccademia di Brera. Nell’intensa attività di frescante fu in particolare apprezzato dalla committenza ecclesiastica per la chiarezza del linguaggio adottato, ritenuto efficace sui fedeli (Parrocchiale di Origgio, 1844; chiese di Malnate, 1845; Uboldo, 1846 e Galliano, 1849; cattedrale di Lodi, 1854; chiesa di Vigevano, 1858). Nel 1857 ottenne la commissione, poi disdetta, per il sipario del teatro alla Scala (bozzetto con Trionfo d’Orfeo, Milano, Galleria d’Arte Moderna).

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