Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Barilli Cecrope *

BARILLI CECROPE
Parma 1839 - 1911
Allievo di F.Scaramuzza all’Accademia di Parma, nel 1859 combattè tra le fila dei volontari a Palestro. Nel 1862, col Cristo converte il pubblicano Matteo (Parma, Galleria Nazionale) vinse il pensionato artistico. Nel 1863 passò all’Accademia di Firenze e nel 1867 fu a Parigi dove decorò alcuni soffitti del palazzo di M.me Klaus (La Primavera, Il Turbine). Tornato in Italia nel 1870, si stabilì a Roma fino al 1876. Numerose le commissioni pubbliche, che lo impegnarono, spesso con D. Bruschi, nei maggiori cantieri della capitale: la decorazione del Palazzo del Quirinale (soffitto del Gabinetto del Re, soffitto di una stanza della Principessa, volta del salone Concistoriale di Paolo V con Il Trionfo dell’Italia tutti eseguiti tra il 1871 e il 1874) e altri interventi di gusto neocinquecentesco, nella sala della Consulta, alla Corte dei Conti, al Senato, nella Prefettura. Nel 1872 fu a Livorno per decorare, su incarico di F. Lardarel, la sala da Pranzo del suo palazzo (Il Progresso). Dal 1861 al 1896 partecipò ininterrottamente alle esposizioni, anche internazionali, con soggetti di genere e scorci di paese (Una via di Marano, Parma, Galleria Nazionale), dove emerge l’attenzione alle contemporanee istanze veriste. Rientrato definitivamente a Parma nel 1878, fu professore di figura all’Accademia e in seguito direttore della Pinacoteca.
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