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Bortolan Rosa*

BORTOLAN ROSA
Treviso 1817 – 1892
Allieva all’Accademia di Venezia fino al 1846, anno in cui esordì alla mostra annuale con il dipinto Maddalena piangente in una grotta, si mantenne a lungo fedele alla lezione dei suoi maestri L. Lipparini, M. Grigoletti, O. Politi e N. Schiavoni. La prima fase della sua carriera, circoscrivibile agli anni ’40, fu caratterizzata da prove, soprattutto pastelli, attardate su esempi settecenteschi e in particolare sui modi di R. Carriera. Intorno alla fine del decennio l’artista passò alla tecnica a olio scegliendo tematiche storiche e religiose: l’interesse per i soggetti storici è testimoniato dal dipinto II Generale Bonaparte e il Provveditore Giustinan del 1860, nel quale volle ricordare l’impegno dei trevigiani per la causa nazionale. Più celebre e articolata fu invece la produzione religiosa, caratterizzata da nette campiture di colore ammorbidito dall’abile uso di velature; numerosi dipinti sacri sono conservati in area trevigiana come il Transito di San Giuseppe (chiesa di Carpenedo), San Venanzio Fortunato, (1860 ca., chiesa di Valdobbiadene). Nella ri-trattistica, dove combinò la tradizione settecentesca con la lezione di Grigoletti e Lipparini, seppe elaborare toni personali e un’intensa lettura psicologica: si vedano per esempio il ritratto del Podestà Giacomelli, il Ritratto di Luigia Codemo o quello di Maddalena Goujon all’arpa, conservati nel Museo Civico di Treviso.

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