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Fabris Placido*

FABRIS PLACIDO
Pieve d’Alpago (Belluno) 1802 – Venezia 1859
Allievo di O. Politi e di T. Matteini all’Accademia di Venezia, vi esordiva nel 1821 con alcuni dipinti mitologici, di chiara impostazione neoclassica (fra gli altri, Amore e Psiche, già a Belluno, Museo Civico). Prese nuo-vamente parte alle esposizioni del 1824, con Sansone e Dalila, e del 1832, con II giudizio di Paride e La vergogna di Callisto. La produzione successiva fu caratterizzata da un recupero neocinquecentesco. Trasferitosi a Milano sin dal 1827 insieme a F. Hayez, ottenne fama per l’intensa attività di ritrattista, inaugurata nel 1832 con Ritratto dei genitori (Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro), nel quale offrì una personale e raffinata interpretazione del ritratto familiare, filtrando da L. Lipparini toni di un intimismo di origine biedermeier. Le altre prove degli anni ’30 (Canova sul letto di morte, 1836; Gaspare Craglietto, 1838, entrambi a Belluno, Museo Civico; Giuseppe e Caterina Danieli, 1838, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) sono connotate da un nitore analitico e da una eleganza prossimi alla lezione di Hayez, presente anche nei rari soggetti storici.

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