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Lionne Enrico *

LIONNE ENRICO
Napoli 1865 – 1921
Apprese i primi rudimenti del disegno da E. Fiore e frequentò l’ambiente artistico napoletano di piazza Dante, dove erano soliti incontrarsi scrittori, giornalisti e critici, da V. Pica a M. Serao. Iniziò a lavorare come illustratore a II Caporal Terribile e dal 1885 al Corriere di Roma. Trasferitosi quell’anno nella capitale esordì nel 1895 alla Mostra degli Amatori e Cultori con due ritratti a olio (Arnaldo Vassallo detto ‘Gondolin’, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nel 1899 espose alla Biennale di Venezia Campagna romana, ripresentato nel 1904 agli Amatori e Cultori con il titolo I grassi e i magri, esplicita denuncia sociale segnata da una cifra realistico-satirica che informava anche la sua produzione grafica. Accostatosi al Divisionismo, nel 1903 presentò alla Biennale di Venezia Linfa. Tra i più esperti e appassionati sperimentatori delle potenzialità luministiche della scomposizione del colore, usò questa tecnica per rappresentare la vita elegante dell’alta società (Al Caffè Concerto, 1905). I titoli evocativi dei suoi ritratti hanno accenti simbolisti: Violette (Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna) allude al nome della donna, al fiore che le è accanto e al colore, che costituisce la tonalità prevalente del quadro.

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