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Rosè Giovanni Luigi *

ROSÉ GIOVANNI LUIGI
Trieste 1806 – 1884
Di origine francese, si formò da autodidatta e riscosse molto successo a Trieste con i suoi pic-coli quadri di genere, d’intonazione umoristica, raffiguranti scenette popolari o di satira politico-sociale. Guardò alla pittura olandese, soprattutto a P. Bruegel e ad A. van Ostade, ma anche a P. Longhi e, fra i contemporanei, a E. Bosa e A. Rotta. Tra le sue prime opere note è la serie di undici dipinti intitolata La caccia (1830 ca., coll. privata). La critica dell’artista colpì le gerarchie ecclesiastiche (Testamento Revoltella, 1869, Trieste, Museo Revoltella; Osteria all’infallibile, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte), mentre di tono bonario sono le scene popolari (Baruffa tra popolani, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte); nel descrivere gli avvenimenti della vita cittadina (Il mondo nuovo, Trieste, Museo Revoltella), in alcuni casi, l’approccio si fece intimista e malinconico (El caligher, Trieste, Museo Revoltella). Dal 1853 fu anche attivo nel campo dell’arte sacra (Madonna col Bambino e i Santi Giovanni e Pelagio, 1853, chiesa dei Santi Giovanni e Pelagio; Via Crucis, 1856, chiesa di San Giacomo Apostolo).

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