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Cantalamessa Giulio*

CANTALAMESSA GIULIO
Ascoli Piceno 1846 – Roma 1924
Accanto ai primi rudimenti artistici ricevuti dallo scultore G. Paci, ebbe una formazione scolastica classica, prima ad Ascoli e poi a Bologna, città dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti nei corsi di A. Puccinelli. Iniziò a cimentarsi con dipinti di soggetto storico (Plauto in atto di scrivere una scena, premiato all’E-sposizione di Fermo del 1869). Seguì un soggiorno a Firenze alla scuola di A. Ciseri (Ritratto di Candido Augusto Vecchi, 1869; Ritratto dello scultore Cantalamessa Papotti, 1869, Ascoli Piceno, Pinacoteca) e una sosta a Roma, durante la quale terminò il perduto Padre Cristoforo dinnanzi a Don Rodrigo appestato. Maturato un solido stile accademico, ottenne poi commissioni impegnative, come quella del Comune di Ascoli per il Cecco d’Ascoli che tiene una lezione a Firenze, (1872-1875, Ascoli Piceno, Pinacoteca). Numerosi anche gli incarichi per opere di soggetto sacro, perlopiù eseguite nella sua città (S. Gioacchino con Maria Bambina, chiesa di Sant’Agostino; Il patrocinio di San Giuseppe, chiesa di San Tommaso). Dagli anni ’80 si dedicò agli studi storici e letterari, e soprattutto ai saggi di storia dell’arte e alla catalogazione dei beni culturali, su incarico del Ministero della Pubblica Istruzione. Prima soprintendente a Roma, dopo il 1893 diresse la Galleria Estense a Modena, le Gallerie di Venezia e la Galleria Borghese di Roma.

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