Tonelli Mosè*
TONELLI MOSÈ
Feltre (Belluno) 1818 - 1911
Apprese i rudimenti del disegno a Feltre da G. Cipelli, quindi si perfezionò all'Accademia di Venezia sotto la guida di T. Orsi, G. Borsato, M. Grigoletti, L. Lipparini. Spostatosi in Toscana e in Emilia, partecipò alla prima guerra d'Indipendenza e nel 1850 si trasferì a Milano, dove conobbe e ammirò G. Canella e M. d'Azeglio, indirizzandosi alla pittura di paesaggio. Sue vedute e l'Autoritratto sono presso il Museo Civico di Feltre; il ritratto della madre Maria Cima-Tonelli e l’Interno di convento (1849) si trovano in collezione privata. A Treviso, dove visse a partire dal 1859, fu attivo come restauratore e ricoprì la carica di conservatore della Pinacoteca Comunale.
Tommasina Tommaso*
TOMMASINA TOMMASO
Novara 1855 - dopo il 1899
Formatosi presso l’Accademia di Torino, soggiornò poi a Roma (dove espose nel 1880 e nel 1884) e a Suna, sul Lago Maggiore (Il monte Orfano-tramonto, esposto a Milano nel 1884). Eseguì ritratti, paesaggi, opere di genere (anche all'acquerello) e modellò il gesso. Espose a Torino fino al 1899 (1878, A natura hominibusque relictus; 1882, Flora romana; 1898, Le rive del Rodano in estate).
Tomaselli Alfio*
TOMASELLI ALFIO
Catania 1846 - Conversano (Bari) 1915
Attivo in Puglia fin dal 1875, dagli anni '90 si trasferì stabilmente a Conversano. Amico fraterno di G. Sciuti e collezionista delle sue opere, collaborò con questi a varie imprese decorative (palazzo della Provincia a Sassari, 1878-1880; villa Maraini a Lugano, 1885). In Puglia eseguì numerosi lavori di decorazione: tra gli altri nei palazzi Gentile e Cioffrese a Bitonto (1877), nel teatro Comunale di Turi (1881), nel palazzo Straniero a Barletta (1889). Fu anche autore prolifico di vedute della campagna e della costa pugliese (Burrone, esposto alla Mostra Artistica di Bari nel 1900).
Tomaselli Albano*
TOMASELLI ALBANO
Striglio (Trento) 1833 - Firenze 1856
Compì i primi studi grazie alla protezione di A. Vettorazzi Rinaldi e poi, con l’aiuto dello storico trentino T. Gaf, poté frequentare dal 1847 i corsi dell'Accademia di Venezia. Nel 1852 ottenne la prima commissione impegnativa con la pala L'Assunzione della Vergine per la chiesa di Malpurga in Dalmazia e dipinse la Beata Vergine e due santi per il veneziano J. Treves (esposto a Venezia nel 1853). Frequentava nel frattempo lo studio di A. Zona e presentava alle mostre veneziane soggetti storici (1853, Pietro Rossi si stacca dalla famiglia, acquerello; 1855, Filippo IV di Spagna segna la croce di Calatrava sul ritratto di Velasquez) e di genere (1854, Il fiore della passione). Nel 1855 ricevette la commissione per la pala con la Visione di san Daniele nella chiesa di Arsiero (cartoni presso i Musei Civici di Padova). Con La Foscari che respinge i messi del senato (bozzetto a Trento, castello del Buonconsiglio) e un soggetto sacro, vinse nel 1856 una borsa di studio per compiere il perfezionamento all'Accademia di San Luca a Roma, dove però non giunse perché colpito da vaiolo durante una sosta a Firenze.
Tomaini Guglielmo*
TOMAINI GUGLIELMO
San Pietro Apostolo (Catanzaro) 1854 - Girifalco (Catanzaro) 1909
Allievo dello zio A. Cefaly, grazie a questi aderì a un verismo di stretta derivazione palizziana. Dipinse quadri sacri, opere di genere (Giovinetta in costume di Tiriolo, Catanzaro, Museo Provinciale; Mesto abbandono, Soldati, Nicastro, municipio), ritratti e soggetti di ambientazione greco-romana. Fu presente alla Promotrice di Napoli nel 1875 (Il piccolo fumatore) e nel 1876. Abbandonò presto la pittura per ragioni di salute; diverse opere apparvero alla Mostra d'Arte Calabrese di Catanzaro del 1912 (Baccanale, Al pianoforte).
Toma Lorenzo*
TOMA LORENZO
Parona (Pavia) 1798 - Voghera (Pavia) 1867
Sordomuto fin dalla nascita, si formò con G. A. Borroni e in seguito presso l'Accademia di Brera a Milano, dove si mise in luce tanto da meritare le lodi di V. Monti. Autore di soggetti storici e di vedute, le sue opere sono conservate presso il municipio di Voghera e in collezioni locali (Eugenio di Savoia alla battaglia di Belgrado, La chiesa di Volpedo).
Tolomei Tolomeo*
TOLOMEI TOLOMEO
Rovereto (Trento) 1829 - 1886
Discendente dall'antica famiglia senese, visse a Rovereto dove partecipò attivamente alla vita pubblica della città. Divenuto noto con il dipinto I Carbonari (esposto a Rovereto nel 1862), si affermò soprattutto come pittore di paesaggio e disegnatore per pubblicazioni scientifiche e guide. Sue opere si conservano al Museo Civico di Rovereto e in collezioni private.
Tolomei Baldastricca*
TOLOMEI BALDASTRICCA
Pistoia ? - 1866
E’ ricordato soprattutto come pittore di paesaggi romantici e intensamente suggestivi mentre le opere comparse alle mostre testimoniano il suo interesse per la pittura sacra e per quella storico-letteraria: all'Accademia di Firenze presentò nel 1844 Ossian che canta il suo poema ai cacciatori della Scozia e Paese ov'è espresso Gesù Cristo che mostra un fanciullo ai discepoli. Alla Promotrice di Genova del 1854 inviò Gita in Emmaus e nel 1855 espose a Firenze La schiavitù degli ebrei in Babilonia.
Toietti Domenico*
TOIETTI DOMENICO
Rocca di Papa (Roma) 1810 ca. - New York dopo il 1870
Studiò a Roma all’Accademia di San Luca (1823-1827) ed esordì con ritratti alle mostre della So-cietà degli Amatori e Cultori (1833, 1834). Fu nella schiera di artisti che lavorarono per i Torlonia: intervenne nel palazzo in Piazza Venezia (1836), nel teatro Apollo (1832-1842) e nella villa fuori Porta Pia (sala da ballo, 1842). Della cospicua produzione di soggetti religiosi si ricordano quelli per la cattedrale di Vel- letri (Madonna in gloria e santi, 1840), per il duomo di Rocca di Papa (San Carlo Borromeo che nella pestilenza di Milano del 1576 amministra i misteri ai malati, 1854) e, a Roma, per la chiesa di Sant'Agnese (La miracolosa caduta di Pio IX, 1858, battistero) e per la basilica di San Paolo (1862). Attivo anche come restauratore, verso il 1862 si trasferì in Messico, dove diresse l'Accademia di Belle Arti, e in seguito a New York. Educò all'arte il figlio Virgilio (Roma 1851-New York 1901).
Tognoli o Tognolu Giovanni*
TOGNOLI o TOGNOLU GIOVANNI
Bieno (Trento) 1786 - Roma 1862
Presso il commerciante livornese di oggetti artistici D. Del Negro cominciò ad applicarsi al disegno maturando tali qualità da essere spinto a proseguire gli studi a Roma. Qui giunse nel 1808, accolto nello studio di D. Del Frate e poi, come disegnatore, in quello di A. Canova. Dopo la morte dello scultore, compì viaggi a Parigi e a Vienna e prese a dipingere apprezzati soggetti di caccia. Alle mostre romane della Società degli Amatori e Cultori inviò dipinti di tema storico, religioso e di costume popolare (1831, tra gli altri Tre giovinette in abito villereccio; 1834, Mario sulle rovine di Cartagine; 1857, Casta Susanna).