Stuart Sindici Francesca*
STUART SINDICI FRANCESCA
Madrid 1858 - Roma dopo il 1929
Allieva di E. Dalbono e D. Morelli a Napoli, sposò il poeta dialettale romano A. Sindici. Esperta amazzone, amò dipingere cavalli purosangue, ma si dedicò anche al ritratto, soprattutto femminile, al paesaggio e a soggetti storici. Tra le sue opere si ricordano II ritorno da Montevergine, Re Umberto al passaggio del Tevere, Allegoria dannunziana, I tamburini Inglesi; Un episodio della battaglia di Custoza si trova al Museo del Risorgimento di Roma.
Strata Annibale*
STRATA ANNIBALE
Cagliari 1822 - Milano 1894
Di origine sarda, si stabilì a Gorizia nel 1833 al seguito del padre, che aveva assunto l’incarico di direttore della Società Filodrammatica. Tra il 1843 e il 1849 frequentò l’Accademia di Venezia: a questi anni risalgono le sue prime opere note, di impianto purista e accademico (San Francesco, esposto a Trieste nel 1843; Il vecchio galante, esposto a Trieste nel 1846; Marco Polo, 1849, Gorizia, Musei Provinciali). Si dedicò al ritratto seguendo gli esempi di G. Tominz (Giovanni Nepomiceno Favetti, 1852, Gorizia, Musei Provinciali; Eugenio Popovich d'Angeli, 1866, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte). Espose a Trieste (1856, Biricchino) e a Milano, dove si trasferì negli anni ’60 (1863, La sposa; 1868, Contadina lombarda; 1875, Ritratto parlante; 1886, Ritratto disignora).
Stornone Giovanni*
STORNONE GIOVANNI
Ivrea (Torino) 1848 - 1917
Si dedicò, soprattutto, alla pittura religiosa, a fresco e a olio, rea-lizzata in chiese della sua città, nel Canavesano e nella Valle d’Aosta. Dipinse anche ritratti, paesaggi e temi di genere, che espose a Torino, alla Società Promotrice (1879, Quindes dì an person d'rigor) e all'Esposizione Generale Italiana del 1884 (La signora di Monza, storia del sec. XVII). Partecipò alle mostre della Società Artistica canavesana di Ivrea (1907, Ritratto di G. Giacosa). Il padre Giuseppe (1816-1890) lavorò a Ivrea come frescante di chiese e pittore di pale d’altare, eseguite in forme neobarocche. Il fratello minore Felice (1853- 1933) dipinse qualche paesaggio ed espose a Ivrea dal 1900.
Stefanori Attilio*
STEFANORI ATTILIO
Roma 1860 - 1911
Esordì con soggetti biblici e neo-pompeiani (Rebecca, esposto alla Mostra Internazionale di Roma del 1883; Messalina morente, esposto a Venezia nel 1887). Nel 1891 entrò nell'Associazione degli Acquarellisti e si dedicò con sempre maggiore impegno a questa tecnica applicata soprattutto ai soggetti di paesaggio (Nell'Umbria, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Ebbe un’intensissima attività espositi¬va, in particolare con le associazioni romane degli Amatori e Cultori (1892, Palude della campagna romana; 1895, Ninfeo), degli Acquarellisti (1903, Impressione di San Felice Circeo; 1907, Sulla porta di casa) e di ‘In Arte Libertas' (1902). Come frescante lavorò in alcune sale del distrutto Palazzo Torlonia a Roma.
Stanziano Luigi*
STANZIANO LUIGI
Attivo a Napoli fra il 1830 e il 1862
Scarse le notizie biografiche su questo pittore, autore di dipinti sacri e mitologici, di ritratti e di scene di genere. Esordì come alunno dell’Accademia di Napoli alla Mostra Borbonica del 1833 e fu presente alle mostre fino al 1859 con saggi di osservanza accademica. Come pensionato del perfezionamento a Roma, nel 1851 espose diversi dipinti, tra cui Una festa baccanale e Famigliola di tre pastori presso un albero. Il suo Riposo in Egitto, apparso nel 1855, fu criticato da C.T. Dalbono.
Stano Giovanni*
STANO GIOVANNI
Manduria (Taranto) 1871 - Lecce 1945
Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Napoli dal 1888 al 1893 seguendo i corsi di S. Lista, V. Marinelli, D. Morelli, F. Palizzi. Dopo un breve soggiorno a Roma, rientrò nel paese natale dove per sette anni fu attivo come ritrattista e autore di soggetti sacri (San Tommaso d'Aquino, chiesa annessa al convento dei Padri Passionisti; Il sacro Cuore con San Francesco e Santa Chiara, chiesa delle Clarisse). Dal 1902 al 1909 si trasferì a lavorare a Città del Messico. Al rientro in Italia si stabilì e Lecce, alternando l'attività didattica a quella pittorica. Esempi della sua produzione, che comprende anche paesaggi, comparvero alle mostre di Arte Pugliese a Bari (1900, Testa di fanciulla; 1917, Ritorno alla casa paterna) e di Lecce (1924, 1928).
Stancampiano Vincenzo*
STANCAMPIANO VINCENZO
Napoli 1835 - dopo il 1867
Studiò nell’Accademia di Napoli dove seguì i corsi della Scuola di Paesaggio diretta da G. Smar-giassi. A partire dal 1848 fu presente con regolarità alle mostre borboniche e nel 1855 vinse il pensionato di perfezionamento. Durante il soggiorno fiorentino (1862-1863) partecipò alle mostre della Promotrice toscana (1862, Un tramonto, Una perlustrazione pel brigantaggio sulle montagne di Castellammare nel napoletano; 1863, La colazione dei piccoli contadini, Veduta dell’Arno presa fuori la Porta alla Croce) e studiò motivi di paesaggio con i quali comparve alle esposizioni napoletane (1863, Ponte S. Trinità a Firenze, ricordato presso il Museo di Capodimonte; 1864, L'Arno fuori porta S. Miniato, Effetto di neve). Espose ancora nel 1866 (L'annegata, Gli esploratori) e nel 1867, quando un suo Paesaggio fu poco apprezzato dalla critica per la fiacchezza del colore.
Stallone Luigi*
STALLONE LUIGI
Attivo a Napoli nella prima metà del XIX secolo
Allievo dell’Accademia di Napoli, si specializzò nella ritrattistica con un rigore disegnativo di derivazione neoclassica. Esordì alla Mostra Borbonica nel 1826 con due Ritratti e nel 1830 presentò Veduta di Napoli ripresa dalla Villa Gallo a Capodimonte, Ritratto del Professor Solari, Ritratto di donna assisa e i due Ritratti del Re e della Regina, ripresi dagli originali di C. De Falco del 1829. Ancora con diversi ritratti figurò alle mostre fino al 1845, quando, professore onorario dell’Accademia, espose un Ritratto di un Commessario di guerra a mezza figura.
Stabile Luigi*
STABILE LUIGI
Napoli 1822 - dopo il 1891
Dal 1838 fu allievo di G. Maldarelli alla Scuola di Arti Applicate dell’Istituto di Belle Arti di Napoli. Passato poi nelle classi accademiche, e ottenuto il pensionato di perfezionamento, svolse i consueti temi di soggetto mitologico e biblico con i quali partecipò alle mostre borboniche (1848, Eudoro davanti a S. Cirillo, Ossian e Malvina; 1855, La morte di Atala). Dal 1860 sembrò scegliere un indirizzo preciso come autore di quadri di ispirazione romantica, dedicati soprattutto a personaggi femminili. Fra quelli che comparvero alle mostre napoletane della Promotrice ricordiamo: Annella de Rosa calunniata dalla fantesca, Sofonisba Anguissola (1862), Laura che legge un sonetto al Petrarca (1864), La poetessa Ortenzia da Gabiano (1883) e Camiola Turinga messinese (1885). Trattò anche soggetti religiosi (Beata Ludovica, documentata presso il Palazzo Reale di Napoli) con tele presentate alle mostre (La Vergine Addolorata, esposto a Napoli nel 1877; La Vergine col Bambino, esposto a Genova nel 1887) e con interventi decorativi per chiese napoletane (Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone).
Squarcina Giovanni*
SQUARCINA GIOVANNI
Zara (Croazia) 1825 - Venezia 1891
Grazie a una borsa di studio dal governo austriaco poté frequentare l’Accademia di Venezia, dove tra il 1844 e il 1852 seguì i corsi di M. Grigoletti, F. Bagnara, G. Borsato e dove fu più volte premiato (1844, 1845, 1847,1850). Nel 1852 esordì alla Mostra accademica (Testa di vecchio, pala con S. Luigi Gonzaga sorpreso dal fratello in preghiera). Per un certo periodo visse a Spalato, continuando a dipingere soggetti sacri (Traslazione della Santa Casa di Loreto, 1857, parrocchiale di Zara). E poi ricordato il suo impegno decennale nel grande quadro storico con L'abiura di Galileo davanti all'Inquisizione (1860-1870 ca.). Con quadri di figura e ritratti partecipò, negli ultimi anni della sua attività, alle mostre di Milano (1882) e Londra (1888).